I «MANOSCRITTI» DI DON ROSCELLI AL VAGLIO DELLA GRAFOANALISI
A chiusura dell’ultimo dei quattro volumi di «Manoscritti» del Fondatore delle Suore dell’Immacolata di Genova, siamo certi di fare cosa gradita ed utile ai lettori interessati e fedeli col presentare un’ampia ed approfondita «Analisi grafologica», eseguita dalla Prof.ssa Renata Galderisi sui campioni di scrittura di Don Agostino Roscelli, dalla quale emergono tratti, sfumature e sfaccettature della di lui personalità, che ne evidenziano aspetti impensati e ne delineano un sottofondo sconosciuto e quanto mai imprevisto per noi, avvezzi come siamo ad identificare il «Santo» unicamente entro i limiti di una particolare accezione: come, cioè, la persona fornita di prerogative ca-rismatiche e taumaturgiche eccezionali e dotata di dolcezza, amabilità, pazienza, ecc. … non comuni. Una specie, insomma, di prodigio vivente, che a pochissimi privilegiati è concesso di accostare… un condensato di perfezioni, al cui bagliore si sfalda ogni caratteristica umana… un prototipo di cui sono concesse solo rarissime copie, e queste sempre rigorosamente inquadrate in quegli schemi su cui si impostano, generalmente, i criteri umani di valutazione, ben lontani, in effetti, da quelli di cui Dio si serve per condurre le anime, particolarmente disposte ad accogliere le sue ispirazioni, sulle vie della virtù praticata fino all’eroismo.
A tale sorte non ha certo potuto sfuggire il nostro Venerabile, intorno al quale inizialmente, e cioè quando sarebbe stato il momento più opportuno, si è detto troppo poco, o meglio niente e quando, finalmente, in un secondo tempo, infranto il velo di geloso riserbo, ci si decise a dire qualcosa, di questo «qualcosa» è stato reso di pubblica conoscenza soltanto quello che poteva perfettamente rientrare nelle inderogabili dimensioni di quegli «schemi», cui ho già accennato all’inizio del mio discorso.
Ci si è, cioè, polarizzati solo su quegli aspetti del Venerabile Sacerdote che, senza margine alcuno di dubbio, lo rendono, per il comune modo di pensare, degno di entrare a far parte della schiera dei Santi universalmente riconosciuti dalla Chiesa, senza tener conto che il campo di prova dell’autentica santità è proprio l’esercizio in «grado eroico» di tutte le virtù.
Ora: che significa praticare le virtù in grado eroico?
Significa riportare decisiva vittoria sugli istinti e sugli impulsi naturali a prezzo di una lotta faticosa ed incessante, tanto più meritoria quanto più fiero e forte è il nemico da combattere e soggiogare, ogniqualvolta è pronto a sfoderare le sue armi insidiose ed implacabili.
Tale lotta vittoriosa e intransigente contro ciò che, in ognuno di noi, è il «temperamento» da cui siamo contrassegnati per natura, è stata l’impegno arduo e costante che ha reso il nostro Fondatore degno di essere proposto all’onore degli altari.
Da ciò risulta quanto mai evidente l’importanza del contributo della «grafoanalisi», allo scopo di riuscire a cogliere al vivo le componenti più significative e caratterizzanti di «Don Agostino uomo», onde poter valutare ed apprezzare ancor più segnalatamente il valore della statura morale del «Ven. Don Roscelli alle soglie della santità», che ci auguriamo pienamente riconosciuta dalla Chiesa quanto prima possibile.
Sr. MARIA MATILDE