Parola di speranza

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

IL COMMENTO

Designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città” (10,1). La memoria liturgica dei santi Timoteo e Tito, due fedeli collaboratori di Paolo, richiama l’assoluta necessità di portare a tutti l’annuncio del Vangelo: “È vicino a voi il regno di Dio” (10,9). È una parola di speranza: Dio si fa vicino, si prende cura di noi, desidera cambiare le sorti dell’umanità. Questa parola è consegnata a gente che sperimenta la fatica e la sofferenza, la povertà e l’ingiustizia. In un tale contesto il Vangelo può apparire – e forse così appare oggi anche a tanti credenti – un libro di illusioni. Mi rendo conto che non è per niente facile comunicare questa Parola in un mondo che, oggi come allora, sperimenta l’iniquità e la violenza, la fame e la guerra. Ci vuole coraggio. La nostra speranza nasce dalla certezza che, malgrado tutto quello che vediamo, siamo certi che Dio è all’opera. È facile comunicare gioia quando stiamo bene e tutto va bene. La fede dona la grazia di essere testimoni di speranza anche quando l’orizzonte è offuscato, come scrive l’apostolo Pietro: “siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove” (1Pt 1,6). Una parola come questa può venire solo dalla fede in Dio. Oggi vi consegno questa preghiera.

Signore Gesù,
ci sono giorni in cui ci sentiamo
stanchi e delusi;
e s’insinua la tentazione di farci da parte.
In questi giorni manda il tuo Spirito
e donaci il coraggio di fare la nostra parte,
senza paura e senza sconti.
Ci sono giorni in cui sperimentiamo
di essere incapaci,
ci sembra più giusto dare le dimissioni
per non intralciare i tuoi progetti.
Allontana questa tentazione
e donaci di vivere fino in fondo
la missione che Tu ci hai affidato.
Donaci di restare al nostro posto
come sentinelle vigilanti
che attendono e annunciano a tutti
l’alba della vita.
Fa’ della nostra vita
un continuo e instancabile pellegrinaggio,
insegnaci a seminare parole di speranza,
parole che parlano di Te
e conducono a Te,
Signore, che doni la vita
e ci guidi alla vita senza fine.
Amen


Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.

Commento di don Silvio Longobardi

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