L’Immacolata
Ave Maria!
Superiore, Suore e laici riuniti in un solo spirito:
Sia lodato Gesù Cristo! Si avvicina una delle solennità religiose più amate nel nostro Istituto, la festa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, dogma proclamato da Sua Santità. Papa Pio IX nell’anno 1854. Ella è stata preservata immune da ogni macchia di peccato. Pensiamo a come, per tanti anni, sant’Agostino Roscelli ha custodito questo tesoro nel suo cuore. Egli amò tanto questo sublime mistero che le sue figlie spirituali lo avrebbero portato come nome e identità nella loro consacrazione religiosa. Ce lo ricorda il Documento capitolare “che essendo … un Istituto particolarmente dedito alla Vergine Immacolata, dobbiamo distinguerci nella devozione a Lei, onorarla per la purezza che è una delle perle piú fulgide della sua corona” (DC pag. 10). E ci invita ad: “acquisire una singolare purezza di coscienza e innocenza di vita, dimostrare ripugnanza e detestazione per ogni offesa fatta a Dio, fare il proposito fermo di non commettere peccato veniale deliberato anche a costo della vita” (DC pag.11).
Maria, la tutta pura, l’immacolata, la povera di Yahweh, quella del gruppo degli anawim. Povera, umile, derelitta, silenziosa, inosservata, quasi dimenticata … La donna del non-protagonismo, la donna matura che a soli quindici anni chiese spiegazioni all’angelo: “Come può essere?” (Lc 1,34). Colei che sfidò il Figlio e gli disse: «Non hanno vino!» (Gv 2,3). Quella del silenzio davanti alla croce che sosteneva il frutto benedetto del suo seno (Gv 19,25-27). Come non assumerla come modello di identità immacolata!!!
Come oggi non guardare un povero, se la nostra Madre del Cielo è stata povera. «La fretta, compagna quotidiana della vita, ci impedisce di fermarci, di aiutare e di prenderci cura degli altri» (Messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri, novembre 2023). Si fermò con Elisabetta, con i pastori di Betlemme, con Simeone e Anna, con le carovane in viaggio verso Gerusalemme per la festa di Pasqua, con le donne semplici di Nazareth, con i servi delle nozze, con il popolo che accompagnava la croce verso il Calvario, con i ladroni che hanno condiviso la sofferenza di suo Figlio. Era povera come tutti loro, senza casa, perché da quel momento, dopo il Calvario, dovette trasferirsi in quella di Giovanni.
È piena di grazia divina ma priva di risorse economiche, moglie di un falegname; scelta da Dio ma perseguitata per aver portato Dio con sé; Madre della Via, della Verità e della Vita ma profuga in Egitto; senza importanza per le autorità civili, assiste però alla condanna a morte di suo Figlio. Ha vissuto di persona ciò che milioni e milioni di uomini e donne sperimentano ogni giorno in questo mondo di oscurità e di tenebra. Unica differenza: lei era, è e sarà piena di grazia divina, perché ha semplicemente detto SÌ alla volontà di Dio. Per questo l’Immacolata Concezione è il modello più completo per i nostri tempi, perché fragile come noi, ma piena di grazia divina, per l’incondizionata accettazione della predilezione con cui Dio l’ha guardata.
Benedetta festa, benedetto rinnovo dei voti religiosi, benedetta riunione familiare: sorelle e laici che si riuniranno per celebrare, pregare, cantare e lodare la grandezza di Dio. Insieme al Consiglio Generale, saluto tutti voi con affetto fraterno, chiedendo alla nostra Madre Immacolata di intercedere per tutto il nostro Istituto e affinché tutti possiamo essere ogni giorno un raggio di grazia nell’ambiente dove viviamo.
Madre María Cecilia Cordero
Superiora Generale