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Cenni storici della Scuola dell’Infanzia “Giuseppina Gnecchi” – Verderio Superiore
L’ edificio denominato “Asilo Giuseppina” (in cui ha sede la Scuola dell’Infanzia “Giuseppina Gnecchi) risale .al 1891: in quell’ anno infatti – secondo quanto viene riportato nelle “Cronache parrocchiali” – la Contessa Giuseppina Turati in Gnecchi-Ruscone (12 marzo 1826 – 18 luglio 1899), con i figli Francesco (numismatico di fama internazionale) ed Ercole, diede ordine di erigere un asilo per i bambini delle famiglie di Verderio Superiore.Resoconti del primo anno di scuola si trovano anche suI diario privato della famiglia Gnecchi, dove si legge che, alIa presenza del Sindaco e delle autorita, i bambini, istruiti dalIe suore, tennero un saggio con rappresentazioni varie.
Sempre nelle “Cronache parrocchiali” si legge che nel 1897 ” I ‘asilo fu affidato a delle monache che si industrjavano a raccogliere le ragazze dopo Ie funzioni religiose festive per insegnare loro buone cose”.
Giuseppina, rimasta vedova nel 1893, continuò la sua opera benefica ed educatrice ed ottenne, con l’autorizzazione della costruzione dell’ Asilo, anche quello della nuova Chiesa Parrocchiale.
I primi anni di vita dell’Asilo furono alquanto travagliati per mancanza di educatrici che se ne assumessero la responsabilità.
Durante la grande guerra (1915 – 1918) i convalescenti della VI Armata vennero ospitati anche all’Asilo per cui nel 1919 rimase chiuso per restauri.
Nel 1920, la Provvidenza non mancò di dare il suo contributo e la Signora Rina Gnecchi, tramite conoscenze riuscì a mettersi in contatto con l’Istituto delle Suore dell’Immacolata di Genova il cui fondatore era Don Agostino Roscelli.
Dopo i primi contatti informativi, la prima lettera di richiesta ufficiale alla Superiora della Casa Madre, Madre M. Battistina Bellando, scritta dalla delegata della famiglia Gnecchi Ruscone, signora Rina Rossi, moglie di Antonio, penultimo figlio dei Gnecchi Ruscone, porta la data dell’8 novembre 1921:
“…Nella gradita visita fattaci dalla Rev.da Superiora delle Suore di S. Maria Immacolata, recentemente in campagna, mi venne dalla medesima espresso il desiderio della cessione del nostro asilo Giuseppina di Verderio al loro benemerito Istituto qualora l’ordine delle Suore con le quali si stava trattando, si fosse ritirato. Ieri appunto ebbi la lettera delle stesse Suore nella quale mi si dice che per mancanza di soggetti a malincuore devono rinunciare alla trattativa. E’ per ciò che con piacere mi rivolgo a Lei Rev.da Superiora, nella speranza di poter combinare subito qualcosa. Le condizioni furono di presenza già esposte, solo aggiungo che ai proprietari pur di vedere al più presto riaperto l’Asilo, sarebbero dispostissimi di mettere a disposizione anche un piccolo capitale. La prego di una sollecita risposta perché la cosa mi sta molto a cuore. Con stima e devozione, Rina Gnecchi Rossi.”
Nella lettera si parla di un incontro in campagna della Signora Rossi con la Superiora delI’Istituto che certamente è avvenuto a Genova, poiché é in quella città risiedeva la nipote Carla Gnecchi Ruscone (terzogenita di Francesco) che aveva sposato il Conte Ugo D’Albertis. La residenza di quest’ultimo, uno splendido castello sulle colline d’Albaro, era nelle vicinanze della Casa Madre delle suore. Niente di più facile che proprio in questa occasione di vacanza estiva, ci fu il primo contatto avvenuto durante una visita di cortesia delle suore alla famiglia del Conte.
Il 2 dicembre dello stesso anno, anche la Curia Arcivescovile di Milano attraverso il Vicario e con una lettera ufficiale di raccomandazione, caldeggiò la trattativa alla Superiora così dicendo: “ Sua Eminenza il Signor Cardinale nostro Arcivescovo si incarica di dichiararle non solo il beneplacito Suo, ma altresì il suo contento che codesto Santo Istituto abbia ad assumere la direzione dell’Asilo di Verderio Superiore, tanto più che l’opera si potrà provvidenzialmente estendere alle fanciulle della stessa parrocchia con tanto profitto certo delle loro anime e della loro educazione, E ciò Sua Eminenza rende vivo grazie, oltre che a Dio datore di ogni bene, anche alla egregia famiglia Gnecchi per la sua munificenza, ed all’Istituto da V.S. diretto. Con ogni miglior dovere.
Il Vicario Generale”
A questo punto le trattative erano iniziate e a quanto pare, con la possibilità di una intesa. Seguirono altre lettere della Signora Rina Gnecchi nelle quali si garantivano all’Istituto di Genova, la proprietà a vita della casa e diversi altri contributi a carico della famiglia Gnecchi Ruscone
Nel 1922, con un atto privato, il nipote della contessa, Vittorio Gnecchi Ruscone, donò l’edificio “Asilo Giuseppina” aIle Suore dell’Immacolata di Genova, un ordine religioso fondato dal Santo don Agostino Roscelli il 15 ottobre 1876.
La scuola dell’Infanzia di Verderio Superiore, “Asilo Giuseppina” in ricordo della benefattrice, contessa Giuseppina Turati Gnecchi Ruscone, poteva essere così riaperta e resa funzionante per l’insegnamento educativo dei bambini.
Le nuove educatrici della scuola, arrivate in quell’anno, avevano il compito di preparare i bambini verso la scuola elementare di Verderio.
A testimonianza del suo avvio in quel mese c’è anche una lettera del Sindaco di Verderio Superiore, Cesare Gnecchi Ruscone (primogenito di Francesco) che, in data 4 ottobre 1922, si complimentava con la nuova Superiora Sr. M. Carlotta Benvenuto e le altre due suore, Sr. M. Cecilia Baldisseri e Sr. M. Giulia Comi per l’inaugurazione della scuola alla quale, come autorità del paese, aveva presenziato qualche giorno prima.
Da quel settembre 1922 fu un susseguirsi di arrivi e partenze di religiose che, con il beneplacito della famiglia Gnecchi Ruscone e il nuovo parroco Don Carlo Greppi coronarono l’iniziativa di usufruire della bella casa anche per la formazione delle giovani fanciulle del paese. Nacque così anche l’oratorio femminile.
I frutti si videro subito, col fiorire di nuove associazioni che coinvolsero tutta la gioventù, sbocciarono diverse vocazioni femminili. Fino agli anni 60 se ne contano più di 20 ragazze che chiesero di entrare a far parte dell’Istituto delle suore dell’Immacolata e alcune altre in altri ordini.
Don Carlo Greppi , per l’occasione, acconsentiva al desiderio della vocazione religiosa, ma obbligava le famiglie a compilare un modulo di richiesta con le generalità e il consenso della scelta, e con in calce la firma di entrambi i genitori. Questo era doveroso anche perché le ragazze non erano ancora maggiorenni.
Non sempre le famiglie, pur avendo una fede solida, accoglieva con entusiasmo la scelta delle loro figlie anche perché le ragazze venivano assunte nelle filande e per le famiglie contadine significava avere qualche lira in più da spendere per le necessità della famiglia quasi sempre numerosa.
Nel lungo periodo di gestione della Scuola Materna di Verderio Superiore, da parte delle Suore dell’Immacolata di Genova, sono state apportate diverse modifiche di adeguamento, ampliamento e migliorie varie alla struttura.
Ora le Suore si preparano, con l’aiuto di Dio e della Madre Immacolata, a celebrare il centenario della loro permanenza a Verderio!
Verderio: presentato il libro che ricorda i 100 anni della scuola ”Giuseppina Gnecchi”
Nel settembre del 1922, esattamente 100 anni fa, la scuola dell’Infanzia “Giuseppina Gnecchi”di Verderio (ex-Superiore) prendeva vita. Si tratta di un importante anniversario, non solo per il paese e i cittadini, ma anche e soprattutto per la comunità delle suore dell’Immacolata, a cui fa capo l’ente educativo e religioso.
I festeggiamenti sono iniziati nella serata di giovedì 8 settembre, in attesa dell’arcivescovo Mario Delpini che arriverà in paese. Riuniti nella chiesa parrocchiale i fedeli, insieme alle suore e a don Rino Valente, hanno assistito al concerto mariano a cura del gruppo corale della parrocchia, e alla presentazione del libro “Asilo Giuseppina”, realizzato dall’appassionato storico locale Giulio Oggioni in occasione dell’importante ricorrenza.
Prima di dare avvio alla serata, don Rino ha voluto dare il benvenuto alla nuova superiora, suor Fiorangela, che prende il posto di suor Rosangela. Entrambe presenti, le sorelle hanno rivolto un saluto alla comunità. Don Rino ha ricordato inoltre che proprio nel corso della giornata è ricorsa la festa della natività di Maria Santissima: “È una ricorrenza importante per noi, essendo il nostro Duomo dedicato a Maria Nascente”.
È quindi iniziata la prima metà di concerto. Le voci femminili e maschili della corale hanno deliziato il pubblico con canti religiosi come Salve Regina, Ave Maria de La Salette, Madre io vorrei e Sprizza di grazia. Prima dell’inizio della seconda e ultima parte di concerto è avvenuta la presentazione del libro “Asilo Giuseppina”, con la contestuale proiezione di immagini storiche contenute all’interno del libro stesso. Giulio Oggioni, che ha impiegato due anni di ricerche per realizzare il volume, ha raccontato la storia della scuola dell’Infanzia “Giuseppina Gnecchi”ripercorrendola in ordine cronologico, dal 1922 ad oggi.
Sono stati attimi di emozione per i più anziani presenti, e non solo, che rivedendo le fotografie d’epoca hanno ripercorso momenti vissuti, squarci sulla Verderio di un tempo e soprattutto hanno riconosciuto qualche volto noto. Al termine della serata, al banchetto in fondo alla parrocchia i fedeli hanno potuto procurarsi le prime copie del volume.
L’arcivescovo Delpini benedice i 100 anni dell’asilo Gnecchi di Verderio
Verderio: il vescovo Delpini per i 100 anni dell’asilo con le suore dell’Immacolata. ”I rapporti che danno gioia sono quelli della verità”
E’ stata una cerimonia semplice, ben curata e partecipata così come da sempre la presenza delle suore dell’Immacolata si è caratterizzata in paese: un servizio svolto nel silenzio, discreto, attento ai bisogni delle famiglie e bene inserito nella comunità.
Venerdì sera si è tenuto il momento più solenne di questi giorni di festa.
L’Arcivescovo Mario Delpini invitato a partecipare da don Rino, ha accolto con gioia questa occasione per incontrare, non solo la comunità di Verderio ma, soprattutto le sue Suore.
Dal 1922, infatti, le Suore dell’Immacolata di Genova, operano in paese nell’asilo dedicato a “Giuseppina Gnecchi” facendo un servizio umile e discreti, attento e premuroso nei confronti dei bambini e delle loro famiglie ma anche della comunità nel suo insieme dove le religiose sono state sempre ben accolte in virtù proprio della loro predisposizione alla fratellanza. Nell’omelia il Vescovo si è soffermato sul valore della persona umana ed ha invitato a “non nascondersi, a non sottovalutarsi perchè in ciascuna persona c’è la predisposizione alla bontà, all’impegno per il bene, al desiderio di dare gioia agli altri, portando in sè la libertà di scegliere il bene.”
Il secondo tratto caratterizzante è quello di essere fatti per costruire la fraternità, di essere chiamati a prendersi cura gli uni degli altri. “Siamo fatti per condividere, toglietevi le maschere, non nascondetevi” ha detto il prelato “i rapporti che durano e danno gioia sono quelli della verità”.
Da ultimo l’invito a non avere paura di Dio, con un parallelismo all’operato delle religiose. “Il bene ricevuto dalle suore è incalcolabile, è stato un servizio offerto e lo è tuttora a generazioni intere. Hanno fatto e stanno facendo tanto e hanno contribuito a edificare l’umanesimo cristiano”.
Al termine della celebrazione è stato letto il messaggio della superiora della Congregazione, trattenuta in Argentina dai numerosi impegni che le impone l’incarico. Prima dei saluti e delle foto finali, monsignor Delpini ha voluto omaggiare personalmente Giulio Oggioni, storico del paese che in un bellissimo libro illustrato ha raccontato questi cento anni, con dovizia di particolari storici e aneddoti che rappresentano un patrimonio per la memoria che resterà nel tempo.