(Los Hornos, Ciudad de La Plata. Pcia de Buenos Aires) Argentina
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Eccoci a La Plata, al nuovo appuntamento con il Signore.
Presentandosi un problema a Rosario dove la scolaresca tendeva ad aumentare, sarebbe stato necessario adibire a scuola altri locali trasferendo in qualche altra sede anziane e Noviziato. La Provvidenza venne in aiuto con il consiglio del Vescovo di La Plata di acquistare un appezzamento di terreno vicino al Seminario Minore, dove costa poco ed alzare lì un edificio di opportuna capacità e trasferirvi la Casa Provinciale con il Noviziato, così le Suore potranno godere di un clima buono ed avere l’assistenza spirituale dei Reverendi Sacerdoti Professori del Seminario. Il consiglio era buono, l’attuazione forse non facile ma, con un po’ di coraggio e confidenza in Dio… tutto è possibile.
Fu intanto acquistato il terreno e preparato un progetto di edificio che prevedeva di inserirvi anche qualche opera e, iniziò la costruzione.
Nel 1948 la Superiora Generale assistette, insieme ad autorità civili e religiose, con molto popolo festante e Suore, alla posa della prima pietra ed i lavori procedettero con ritmo accelerato. Nel 1950 era finita una parte: fu solennemente benedetta da Sua Ecc.za il Vescovo di La Plata alla presenza di numerose Autorità.
Vi funzionarono, intanto la scuola per i piccoli, quella di taglio e cucito, il consultorio.
I lavori, però, procedevano troppo lentamente… ma l’interessamento e l’aiuto della Madre Generale, fu determinante per il completamento della costruzione che sarebbe stata tanto utile all’Istituto ed alla popolazione circostante. Così nel 1966 la sede provincializia ed il Noviziato si poterono trasferire stabilmente nella nuova Casa in cui, intanto, si era consolidata e resa numerosa la scuola “Don Agostino Roscelli” per ragazzi.
Se oggi noi guardiamo il meraviglioso sviluppo raggiunto dall’Istituto in una sessantina di anni, con l’apporto prezioso di vocazioni Argentine animate come le italiane, da spirito di sacrificio e da fervido entusiasmo nel bene, ci sentiamo commosse. E, ringraziando anzitutto la Provvidenza di Dio, pensiamo anche, con gratitudine, al cumulo di disagi, di fatiche e di pene che deve essere costato alle nostre Consorelle, al lavoro assiduo, umile, silenzioso compiuto generosamente per Dio e per il prossimo, che il Signore solo conobbe e su cui certo volse lo sguardo di compiacimento.
Non ci è possibile seguire, se non rapidamente, le tappe di tanto cammino né possiamo vedere i frutti di un apostolato disinteressato e generoso, ma ci consola il pensiero che questi saranno stati molti per il Regno di Dio.
E ciò è l’unica, grande ricompensa che sta a cuore alle operaie evangeliche, educate dal grande animo del Ven. Fondatore e stimare soltanto i beni eterni.
