Suore dell'Immacolata

Giovedì 2 febbraio, nella festività della Presentazione del Signore viene celebrata la 27a Giornata della Vita Consacrata. Alle ore 17.00 nella Cattedrale di San Lorenzo, a Genova, si svolge una solenne Liturgia in cui si ricordano gli Anniversari di Consacrazione dei Religiosi e delle Religiose.

 25° di Professione Perpetua   –  1998     Sr. M. Rosa Celia Jelves Campusano

 50°  I Professione   –   1973        –    Sr. M. Lucia del Valle Longhi   

 50°  II Professione   –  Sr. M. Amalia Squarzieri  –   Sr. M. Clementina Salvatore

 60° I Professione  –  Sr. M. Natalia Barbere  –  Sr. M. Germaine Castonguay  –  St. M. Agostina Gandolfi  – 

 Sr. M. Luciana Merolla  –  Sr. M. del Nazzareno Frano  –  Sr. M. Rosemma Roy

 60° II Professione    –   Sr. M. Stefania Lucani  –  Sr. M. di S. José Sfich

 70° I Professione     –   Sr. M. di Sant’Angela Spada  –  Sr. M. Valentina Lamanna

 70° II Professione    –    Sr. M. dell’Assunzione Lapenna

  • In tale occasione la Rev.da Madre M. Rosangela Sala, Presidente USMI Regione Liguria, porge il saluto a Sua Ecc.za Mons. Marco Tasca Vescovo di Genova con le seguenti parole:

  • È con gioia che ringraziamo sua Ecc.za Rev.ma per aver scelto di celebrare con noi la 27° giornata mondiale della V.C. e per le esortazioni, sagge e propositive che ci ha rivolto. Ne facciamo tesoro perché l’anno è lungo e sentiamo la necessità di tenere ben piena la bisaccia del nostro cammino spirituale. Accanto a noi, che siamo qui, ricordo i molti altri consacrati e consacrate che dal letto della sofferenza (penso al nostro Delegato) o dell’età sono uniti a noi spiritualmente, col pensiero, affetto, la passione e la preghiera.
    Come fecero Maria e Giuseppe presentando il Figlio al Tempio, unitamente ad una ben modesta offerta, siamo qui a confermare la ferma decisione di mettere a disposizione la povertà delle nostre persone e ad offrirla al tempio santo che è la Chiesa di Genova, sentiamo che le nostre persone sono poca cosa ma è tutto quello che abbiamo. L’offriamo alle famiglie, ai deboli, ai bimbi, agli anziani, ai sacerdoti, ai giovani e anche vicendevolmente tra di noi, nella certezza che l’importante è spargere semi di Vangelo e che è Dio che fa crescere.
    Ci sentiamo in cammino insieme con la gente. Con la Chiesa stiamo condividendo il percorso sinodale lavorando per una Chiesa aperta a tutti.
    Siamo riconoscenti per la direzione che ci è stata indicata, per il metodo e per averci dato tre cantieri per sperimentarci e aumentare la partecipazione per arrivare seguendo la Parola del Maestro a quella famosa casa di Betania ove ognuno con amore gratuito è accolto, ascoltato e accudito.
    È una sfida che ci affascina e ci intriga, per questo l’abbiamo accolta e fatta nostra, così semplicemente nella piccolezza delle nostre persone, nella bellezza della nostra povertà e dei carismi, e nella speranza che ci dà quotidianamente la Parola.
    Grazie a nome di tutti i presenti Ecc.nza Rev.ma per accompagnarci su questa strada che dona aria nuova e vita di speranza per tutti.

Papa Francesco: “L’importanza della vocazione”

Papa Francesco pone l’accento sull’importanza della vita consacrata: “La Parola di Dio ci parla della missione. Da dove nasce la missione? La risposta è semplice: nasce da una chiamata, quella del Signore e chi è chiamato da Lui lo è per essere inviato”.

I consacrati e le consacrate sono il segno della chiamata di Dio fra il popolo: “Quale dev’essere lo stile dell’inviato? Quali sono i punti di riferimento della missione cristiana? La gioia della consolazione, la croce e la preghiera”.

I tre elementi della vocazione

Il primo elemento: la gioia della consolazione. Ogni cristiano e soprattutto noi, siamo chiamati a portare questo messaggio di speranza che dona serenità e gioia: la consolazione di Dio, la sua tenerezza verso tutti. Ma ne possiamo essere portatori se sperimentiamo noi per primi la gioia di essere consolati da Lui, di essere amati da Lui. Questo è importante perché la nostra missione sia feconda: sentire la consolazione di Dio e trasmetterla!

Il secondo punto di riferimento della missione è la croce di Cristo. Il mistero pasquale è il cuore palpitante della missione della Chiesa! E se rimaniamo dentro questo mistero noi siamo al riparo sia da una visione mondana e trionfalistica della missione, sia dallo scoraggiamento che può nascere di fronte alle prove e agli insuccessi.

Il terzo elemento: la preghiera. Gli operai per la messe non sono scelti attraverso campagne pubblicitarie o appelli al servizio della generosità, ma sono scelti e mandati da Dio. E’Lui che sceglie, è Lui che manda, è Lui che manda, è Lui che dà la missione. Per questo è importante la preghiera. La missione allora è soprattutto grazia. La missione è grazia”.

Il messaggio di Francesco ci fa comprendere a pieno l’importanza della chiamata vocazionale.

In questo giorno  2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al tempio e giornata per la vita consacrata, la Chiesa di Porto Santo Stefano – Grosseto – rende grazie al Signore per questo dono.
Religiose, religiosi e quanti hanno scelto di consacrare la loro vita a Dio sono invitati a celebrare la Giornata in cattedrale, alle ore 18, con la S. Messa solenne presieduta dal vescovo Giovanni Roncari, egli stesso un consacrato. Dopo l’omelia, ogni famiglia religiosa rinnova i propri voti con il testo della Professione propria a ciascun Ordine o Congregazione.

Attualmente in Diocesi sono presenti cinque comunità religiose femminili, per un totale di 23 suore e cinque comunità maschili per un totale di 23 religiosi, di cui 17 sono anche sacerdoti, uno è diacono transeunte e 5 sono solo professi.
Vi sono poi una laica appartenente all’Ordo Virginum e un’altra consacrata con voti privati nell’Ordine Francescano Secolare (Ofs).

I religiosi sono impegnati in vari campi di apostolato (parrocchie, cappellania ospedaliera, scuola, direzione spirituale, esorcistato), ma anche nella vita più propriamente monastica. Le religiose si dedicano all’educazione, all’assistenza ai minori in situazioni di fragilità, a servizi pastorali nelle parrocchie, alla catechesi. In Diocesi non ci sono comunità contemplative.