Il nome di Gesu

 

IL NOME DI GESÙ

Dio comandò ad Abramo che egli e tutti i suoi discendenti si dovessero circoncidere, a conferma del patto e della promessa a lui fatta che dalla sua stirpe sarebbe nato il Salvatore del mondo, ed anche perché, con quel segno, il popolo eletto restasse contraddistinto dalle nazioni infedeli. Per questa legge, ogni figlio maschio del popolo ebreo veniva circonciso l’ottavo giorno dalla sua nascita, e durante la cerimonia della circoncisione si imponeva un nome proprio come si usa fare anche oggi, quando si amministra il S. Battesimo.

Gesù Cristo, benché come uomo discendesse dalla stirpe di Abramo, non era tuttavia obbligato a sottostare alla legge, essendo vero Figlio di Dio; ma Egli desiderò cominciare, fin dalla più tenera età, a soffrire pene per nostro amore e a spargere qualche stilla di quel preziosissimo sangue, che voleva versare interamente per l’umano riscatto. Si volle assoggettare alla legge, e l’ottavo giorno della Sua nascita fu circonciso e Gli fu imposto il dolcissimo nome di Gesù. Nome veramente divino, nome santo, nome adorabile che esprime degnamente l’eccellenza di questo Figlio; nome che non Gli fu imposto dagli uomini, ma dallo stesso Eterno Padre.

Prima della concezione, per mezzo dell’Angelo, Lo fece sapere a Maria, e prima della nascita ne diede notizia, ancora per mezzo di un Angelo, al suo castissimo sposo S. Giuseppe, avvisando tutti e due che il loro Figlio doveva chiamarsi Gesù.

Di questo amabilissimo nome discorreremo questa sera, per apprendere i grandi misteri che in sé racchiude e i grandi beni che apporta a coloro che, con riverenza, lo invocano. O Gesù, illuminate le nostre menti a ben conoscere le Vostre grandezze e accendete i nostri cuori di fervida devozione e di riconoscente amore verso il Vostro santo Nome.

Gesù vuol dire Salvatore. Qual nome più grande, più eccellente e degno di questo?

Questo santissimo nome esprime il vero carattere del Verbo-umanato, e racchiude in sé tutte le grandi azioni che Egli fece per la redenzione del genere umano, e i gloriosi trionfi che riportò a nostro favore.

Questo nome dolcissimo significa che Egli fu la luce del mondo, l’angelo della pace, il vincitore dell’Inferno, il distruttore della morte: tutto questo compete al Suo essere Salvatore. Gesù annullò quel decreto che stava contro di noi, come dice S. Paolo; fu Lui che disarmò il demonio che ci tiranneggiava crudelissimamente; fu Lui che ci diede le armi per combattere e vincere i nostri spirituali nemici; fu Lui che ci tolse dall’ombra della morte e ci restituì alla vita della grazia, illuminandoci con i Suoi insegnamenti, animandoci coi Suoi esempi, santificandoci con la Sua virtù.

Gesù fu per noi maestro, medico, padre, pastore, protettore, avvocato; col dire Gesù intendiamo dire che Egli fu il Mansueto, il Paziente, il Forte, il Modesto, l’Ubbidiente, il Caritatevole per eccellenza, infatti di tutte queste virtù il Salvatore doveva essere esempio a tutti i Suoi seguaci. Dicendo Gesù, intendiamo dire Colui che per liberarci da tanti mali ed arricchirci di tanti beni, intraprese fatiche, sparse sudori, incontrò persecuzioni, sostenne travagli, sacrificò il proprio sangue e la propria vita su di una croce.

In una parola, col solo nome: GESÙ, chiaramente si esprime tutta la grande opera dell’umana redenzione, poiché in essa è compreso tutto ciò che l’Incarnato Verbo del Padre fece e patì per la nostra salvezza.

Più ancora. Questo solo nome: GESÙ, non solo ci rappresenta tutta la grande opera dell’umano riscatto, ma esprime inoltre, la nobiltà e l’eccellenza del Suo essere, perché questo titolo glorioso ci fa sapere che Egli è Uomo-Dio e, chiamandoLo col nome di Salvatore, noi veniamo a confessare che Egli è vero Uomo e vero Dio. Infatti Egli non sarebbe Salvatore, se fosse Dio solamente e non uomo; oppure se fosse semplice uomo e non Dio, perché a salvare il genere umano, era necessario che patisse un Uomo-Dio e desse una soddisfazione degna di quanto richiedeva la divina giustizia offesa.

Se fosse Dio e non uomo non avrebbe potuto patire, se fosse uomo e non Dio non avrebbe potuto soddisfare la divina Giustizia. Poiché dunque, il nome di Salvatore che Gli fu imposto dal Cielo, significa che ci salvò, così ci fa intendere nello stesso tempo che Egli è vero uomo, perché prese sopra di Sé le pene a noi dovute; ed è anche vero Dio, perché alle pene che soffrì comunicò un valore infinito, per cui pienamente soddisfece per i nostri peccati.

Se la cosa è così, chi si meraviglierà se io dico che nel solo nome di Gesù si racchiudono mirabilmente tutti quei nobilissimi titoli che furono dati da Isaia al futuro Messia: titolo di Ammirabile, di Forte, di Consigliere, di Padre dei secoli futuri e di Principe della pace? Se Gesù è il Salvatore, quanto si trova in Lui: l’incarnazione, la vita, la morte, tutto fu ammirabile, tutto fu nuovo, tutto fu meraviglioso.

A Lui conviene il titolo di Forte: infatti per rimediare ai nostri mali dovette combattere e vincere i demoni.

A Lui conviene il nome di Consigliere, anzi di Angelo del gran consiglio, essendo la Sua dottrina ricca di celesti consigli.

A Lui conviene il titolo di Padre dei secoli futuri, perché ci ha donato la santità della grazia, come pegno dell’eredità della gloria.

Finalmente Egli è Principe della pace, perché ci ha riconciliati col divin Padre con un’abbondanza di perfettissima pace.

O nome mirabile, nome santissimo di Gesù, tu sei così eccelso che, al dire di S. Paolo, nessun uomo può degnamente proferirti, senza l’aiuto dello Spirito Santo: chi potrà, quindi, comprendere la Tua grandezza e la Tua gloria? Ora comprendo, perché dinanzi a Te pieghino le ginocchia gli abitanti del Cielo e della terra, e perché i dannati al sentirti si confondano e si spaventino! Quali prodigi possiamo noi attenderci dal Cielo, con l’invocare solamente con riverenza ed amore questo dolcissimo nome!

Al tempo della Chiesa primitiva, gli Apostoli operarono innumerevoli portenti con questo adorabilissimo nome: morti risuscitati, infermi restituiti in salute, demoni posti in fuga, temerari mentitori colpiti di morte all’improvviso, catene spezzate, serpenti privati del loro veleno. Tutti questi prodigi, che noi leggiamo nella Sacra Scrittura, quegli uomini santi operavano solo con l’invocazione devota del nome augusto di Gesù.

Gesù è la nostra guida nelle cose celesti, il nostro soccorso nelle temporali e terrene, la nostra difesa contro le insidie dell’Inferno.

Chi non sa, Sorelle mie, che noi non siamo capaci, per la nostra debolezza, di alzare solo lo sguardo al Cielo, senza l’aiuto della grazia divina? Questa grazia è appunto quella che ci viene donata per i meriti abbondantissimi di Cristo Gesù, costituito dal Padre, nostro avvocato presso di Lui. Quindi, Egli solo è la porta e la via della virtù, avendo detto il Principe degli Apostoli che nessun altro nome è stato dato agli uomini, nel quale si possa sperare salute; voi vedete, infatti, che la S. Chiesa indirizza tutte le sue preghiere all’Eterno Padre nel nome e per mezzo di Gesù Cristo.

Quanto siano gravi e frequenti i travagli, le traversie e i dolori di questa povera vita, lo sperimentiamo continuamente. Le privazioni, le invidie, le malattie, le disunioni nelle stesse famiglie sono all’ordine del giorno, ma un confidente ed amoroso ricorso alla efficacia del Nome divino, calma tante procelle e cambia la nostra tribolazione in giubilo ed allegrezza.

Gesù, finalmente, ci serve di guida e di difesa contro le tentazioni diaboliche: il demonio per la morte del Figlio di Dio, fu sconfitto, così che, come un cane stretto in catene, può assordare l’aria con i suoi latrati, ma non può mordere né offendere, se non chi, troppo incauto, audacemente gli si avvicina. Nonostante ciò, il demonio ci tenta in mille modi, perciò bisogna tenerci sempre all’erta per vegliare alla nostra eterna salvezza: l’invocazione del nome di Gesù è lo scudo e l’insuperabile difesa contro le tentazioni.

Concludiamo dunque, che il nome di Gesù è il nome più eccelso di tutti, perché contiene in sé tutte le perfezioni del Verbo incarnato ed esprime mirabilmente quanto Egli fece e patì per la nostra salvezza.

Se siamo ignoranti, nel nome di Gesù troviamo la sapienza; se infermi la sanità, se poveri il necessario soccorso, se affamati il cibo, se deboli la fortezza, se peccatori la grazia, la redenzione, la santità, così che possiamo dire di Gesù con tutto il cuore, che Egli solo è IL NOSTRO TUTTO.

Il reale salmista esprime, in breve, i mirabili effetti che produce nelle anime l’augustissimo nome di Gesù e lo volle rassomigliare all’olio sparso: OLEUM EFFUSUM NOMEN TUUM.

È giusto che sia così, riprende S. Bernardo: non v’è infatti, cosa più adatta ad indicare la soave ed efficace virtù di questo santo Nome. L’olio acceso illumina; usato come cibo nutre; versato sulle ferite mitiga il dolore e risana le piaghe. Questi stessi effetti produce l’ammirabile nome di Gesù: predicato illumina; meditato sostenta e nutre; invocato conforta. Illumina di una luce superna e ci fa intendere gli eccessi del divino amore verso di noi, miserabili creature, e quanto siamo tenuti per gratitudine a riamare sinceramente di cuore quel Dio che diede la Sua stessa vita per la nostra salvezza.

Il nome adorabile di Gesù, meditato nelle sue grandezze, nutre l’anima di tale alimento che, unendo insieme la soavità e la grazia, infonde nel nostro cuore una forza meravigliosa. Infine, solleva l’anima dalla sua miseria, la innalza e la nobilita, facendole gustare fragranze di Paradiso, e la riempie di tale ineffabile dolcezza che ben potrebbe paragonarsi a quella che provò il profeta Ezechiele, quando si cibò del grosso volume che gli era stato mandato dal Cielo. L’anima appagata e saziata da questa soave dolcezza, più non desidera i miseri beni di quaggiù né sente più altra fame né prova più altra sete che quella delle celesti delizie.

Il nome di Gesù infine, devotamente invocato, conforta e risana: conforta nei pericoli, consola nelle afflizioni, guarisce nelle infermità: è, insomma, salutare medicina in tutti i nostri mali.

Invochiamolo, Sorelle mie, con frequenza e con amore: ne gusteremo i dolcissimi effetti. Amen.